Home Storia della filatelia


Filatelia è il termine con cui si identifica il collezionismo di francobolli. Tale termine è stato coniato nel XIX secolo unendo i termini greci filos ("amante") e atelia ("franchigia"). La franchigia è un termine usato per indicare la tassa dovuta per il recapito della posta. Il termine origina il sostantivo "filatelista" e l’aggettivo "filatelico". Con filatelista si intende dunque la persona che si interessa di filatelia, mentre gli oggetti utili al filatelista sono detti filatelici.

STORIA

Già nel 1856 ebbero luogo negli Stati Uniti le prime riunioni di filatelisti e dato che ai primordi della storia postale le emissioni di francobolli erano di rara frequenza e limitate a poche nazioni, i primi filatelici si dedicarono alle raccolte generali di francobolli provenienti da tutto il mondo (cosa oggi impensabile vista l'enorme quantità di francobolli che vengono emessi annualmente). Inizialmente i francobolli venivano recuperati dalla corrispondenza e utilizzati a scopo anche decorativo. Nei primi anni spesso veniva conservata la sola vignetta e ritagliato tutto il margine; i primi francobolli erano privi della dentellatura. Le vignette venivano poi totalmente incollate ai fogli preposti all’esposizione. Successivamente si diede più importanza alla conservazione dell’oggetto e fecero la loro comparsa i primi albi per collezionisti. Iniziò il collezionismo dei francobolli integri, ma con l’applicazione di una linguella nella parte retrostante e il francobollo divenne un bene con un valore collezionistico separato da quello nominale.

Nel 1861 venne stampato il primo catalogo di francobolli ad opera del francese Alfred Potiquet, che si era basato sul lavoro svolto qualche mese prima dal connazionale Oscar Berger Levrault. Avendo a disposizione suppellettili quali album e cataloghi l’attenzione dei collezionisti si spostò verso la ricerca dei valori effettivamente mancanti alle proprie collezioni e fu sempre più evidente la difficoltà di reperimento di alcuni valori. Tale difficoltà spostò l’attenzione della maggior parte dei collezionisti sulla ricerca delle rarità filateliche. Con l’applicazione del concetto di rarità veniva a soddisfarsi la caratteristica tipica di bene economico al seguito del quale nasceva il mercato finanziario con relative quotazioni degli esemplari riportate sia sui cataloghi che sui listini prezzo delle già fiorenti imprese commerciali filateliche.

Il 15 dicembre 1862 uscì la prima copia del Monthly Advertiser: prima rivista specializzata in campo filatelico ad avere un futuro duraturo. Fu preceduta dall'effimero British Monthly Intelligence. Sempre nel 1862 fu stampato il primo catalogo filatelico inglese; “Hand Catalogue of Postage Stamps” di J.E.Gray edito a Londra da R. Hardwicke ed ancora nel 1862 fu prodotto il primo album per la conservazione dei francobolli ad opera del commerciante francese Justin Lallier. Nel 1864 il collezionista francese Georges Herpin ideò il termine "filatelista", neologismo di etimologia greca che significa "amante dell'assenza di tassa": un concetto forse un po' arido per descrivere la passione di molti filatelici, ma che si impose rapidamente in moltissime lingue del mondo. Sempre nel 1864 apparve il primo catalogo filatelico dei francobolli italiani: la “Guida di tutti i francobolli emessi dal 1840 alla fine di giugno”; opera di G. Breker stampata a Firenze.

Nel 1866 fu fondata negli U.S.A. la Excelsior Stamp Association; prima associazione filatelica del mondo. Il 18 marzo 1872 ad opera di J.W.Scott venne compilato il primo catalogo d'asta filatelica. Nel 1890 il filatelista John Nicholas Luff fu considerato il più autorevole esperto di filatelia statunitense e fu il primo ad usare un metodo sistematico per studiare i francobolli. Nel 1915 l’italiano Emilio Diena pubblicò per la casa editrice Yvert & Tellier il primo “Catalogo descrittivo dei francobolli d’Italia”, monumentale pietra miliare nella filatelia, che pone le basi della classificazione sistematica dei francobolli. Il 30 ottobre 1919, Percy C. Bishop, membro del London Stamp Club, ha proposto l'istituzione del "Filatelic Order of Merit" per onorare gli scrittori filatelici. L’iscrizione in questo ordine aveva lo scopo di essere il più importante dei premi filatelici internazionali. Nel marzo del 1920, una giuria composta da cinque elementi pubblicò la prima lista di venticinque nomi da inserire nel "Filatelic Order of Merit", selezionati tra le associazioni britanniche, Nel 1921 durante il congresso di Harrogate, sotto la supervisione di Re Giorgio V fu cambiato nome in "Roll of Distinguished Philatelist" e tale è rimasto fino ai giorni nostri. A partire dal 1922, la selezione dei firmatari è annuale e nel 1981 appose la propria firma sul Roll of Distinguished Philatelists anche il filatelista italiano Giulio Bolaffi. Con l’avvento delle plastiche e dunque delle taschine da collezione l'uso della linguella venne abbandonato definitivamente e l’attenzione dei collezionisti si concentrò sui valori nuovi, senza linguella e perfettamente conservati.