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Una lettera vissuta

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A volte è possibile ritrovare francobolli di Stati diversi sulla medesima lettera. Uno dei motivi per cui questo può capitare è il caso delle lettere “rispedite”, ovvero delle lettere che vennero spedite due o anche più volte per qualche ragione.

La lettera illustrata venne spedita tre volte “inseguendo” il destinatario che nel frattempo si era spostato. La prima spedizione è da Roma a Parigi il 19 agosto 1873, per la quale venne affrancata per 40 centesimi secondo la vigente tariffa delle lettere indirizzate in Francia. Il destinatario era un italiano, il pittore Attilio Simonetti che però non era più presente al suo indirizzo parigino di Rue des Martyrs (ai piedi della butte Montmartre).

 La lettera venne allora rispedita in Italia (in via Saluzzo a Torino) riaffrancandola con un francobollo da 40 centesimi francese della serie nota ai collezionisti come “Assedio di Parigi” perché prodotta qualche anno prima ai tempi della Comune ed imbucandola. Che avvenne proprio questo, e non ad esempio che la lettera fosse riconsegnata direttamente al postino o ad un ufficio postale, è testimoniato dal fatto che le Poste Francesi impressero sulla busta il timbro “Trouvé à la Boite” (“Trovata in Buca”). Si presero anche cura di annullare a tratti di penna il francobollo italiano e persino il bollo azzurro di scambio di Modane dove la lettera aveva passato di mano tra l’amministrazione postale italiana e quella francese.

Ma il Simonetti non era neanche a Torino a ricevere la sua lettera. Così la lettera venne rispedita ancora una volta, questa volta con destinazione il Palazzo Altemps a Roma (nei pressi di Piazza Navona) e trattandosi questa volta di corrispondenza interna italiana affrancata per una terza volta con un esemplare del francobollo azzurro da 20 centesimi del 1867, secondo la tariffa interna corrente. Quello che è un po’ sorprendente notare, come si evince dai bolli apposti al retro, è che la lettera giunse alla sua destinazione finale nella serata del 24 agosto, cinque giorni appena l’inizio del suo tour tra Italia e Francia.

Andrea MORI

 

Piego spedito da Savigliano e diretto a Philadelphia

datato 5 Ottobre 1872.

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Affrancato con Tricolore di Vittorio Emanuele II formato da una coppia di (Bigola) 20cent. Azzurro + 10cent. + 5cent. Annullati dal numerale nr. 145 + doppio cerchio di Savigliano e P. D. (tariffa era stata completamente pagata dal mittente). Timbro al verso transito Verona e arrivo a Philadelphia. 

Approfondimento:

 La convenzione Italo – Statunitense entrava in vigore dal 1° Aprile 1868, portava la tariffa delle lettere a 80cent. Per il porto di 15gr. (precedentemente la tariffa era ancora quella sarda di L.1,20). Dal 15 febbraio 1870 la tariffa venne ulteriormente ridotta a 55cent. In seguito alla riduzione delle tariffe britanniche per l’attraversamento dell’Atlantico (la posta per gli USA veniva normalmente imbarcata sui postali inglesi).L’instradamento via Brennero, la Germania ed il Belgio divenne abbastanza comune con l’abbassamento delle tariffe richieste dai tedeschi. Inoltre divenne quasi obbligatorio durante il periodo della guerra franco-prussiana che rese l’instradamento via di Francia alquanto problematico.

Antonio MARANCA

 

Un' interessante quadricolore

 
L'unità d'Italia, formalizzata il 17 marzo 1861, non portò ad un'immediata unificazione della regolamentazione postale su tutto il territorio nazionale. In particolare, nell'ex-Regno delle Due Sicilie per qualche tempo continuarono ad applicarsi le tariffe borboniche. La lettera illustrata venne spedita da Catania per Parigi in data 21 giugno 1861. L'affrancatura di lire 1,50 ottenuta mediante un'insolita e pregiata combinazione di 4 francobolli distinti della IV emissione di Sardegna, corrispondeva per arrotondamento alla tariffa di 35 grana prevista dalla Convenzione postale Franco-Borbonica. Infatti il cambio tra il Ducato borbonico, di cui il grana era la suddivisione centesimale, e la lira sarda venne fissato a 4,25 Lire per un Ducato, portando 35 grana ad un totale di 148,75 centesimi. Si tratta di una lettera rara anche perché i francobolli sardi vennero introdotti in Sicilia solo dal 1º maggio 1861 e dal 1º ottobre dello stesso anno le tariffe della più conveniente Convenzione Franco-Piemontese vennero estese anche alle regioni meridionali.

Andrea MORI